Storia

Le riforme che nel secolo scorso hanno riguardato il sistema di formazione universitaria nazionale sono state diverse, ma solo le due ultime, agli inizi di questo terzo millennio, hanno modificato drasticamente quanto era stato consolidato dalle precedenti. Dalla riforma del 1924 di Giovanni Gentile, a quella del 1969 di Mario Ferrari Aggradi e del 1990 di Antonio Ruberti, la figura professionale dell’ingegnere, progettata sulla base di un percorso di studi della durata di 5 anni, si era modificata tenendo conto delle esigenze del mondo del lavoro. 

Un impegno sottoscritto nel 1999 da Ortensio Zecchino con 27 Paesi europei è andato invece a modificare totalmente il sistema universitario che si è strutturato in una nuova architettura, il “3 + 2”, introducendo anche una unità di misura del lavoro svolto dagli allievi: il credito formativo universitario. La vecchia laurea veniva suddivisa in due percorsi formativi distinti che consentivano di conseguire dopo 3 anni un primo titolo universitario, quello di laureato, con conoscenze professionalizzanti associate ad una solida cultura di base, e dopo due anni, un secondo titolo universitario, quello di laureato specialistico o di secondo livello, con qualificazioni in ambiti specifici e conoscenze e competenze più vaste e approfondite rispetto a quelle già acquisite nel precedente percorso formativo. Solo pochi anni dopo, nel 2004, una nuova riforma firmata da Maria Stella Gelmini modificava, tra l’altro, il titolo di laureato specialistico in laureato magistrale.

Le ricadute delle due ultime riforme sulla preparazione dei nuovi ingegneri, le differenze culturali tra il laureato specialistico e quello magistrale, l’inquadramento dell’ingegnere “junior” nei contesti aziendali e, più in generale, nel mondo del lavoro, ponevano numerosi interrogativi pertanto nasceva l’esigenza di far comprendere a chi avrebbe fruito delle nuove figure professionali le trasformazioni in atto. 

Il prof. Tullio Bucciarelli, Preside della Facoltà di Ingegneria di Sapienza dal 1998 al 2007, insieme ad alcuni colleghi della Facoltà colse la necessità di creare una maggiore osmosi tra Università e mondo del lavoro durante il periodo di studio degli allievi e organizzò il primo dei molti incontri che si sarebbero succeduti in seguito tra alcuni docenti della Facoltà e i vertici delle maggiori imprese italiane con lo scopo di avviare un confronto concreto. Il 13 dicembre del 2004 è la data che segnò l’inizio di quella che sarebbe diventata una sinergia istituzionalizzata tra il mondo del lavoro e la Facoltà.

Il progetto “Diamoci-Credito”

Il Progetto “Diamoci-Credito”, realizzatosi nel 2005, fu la concretizzazione delle premesse poste l’anno precedente. Le Aziende proposero dei moduli didattici che gli allievi inserirono nei piani di studio e l’offerta formativa dell’a.a. 2006-2007 si arricchì con corsi da 6 CFU di Accenture (Laboratorio interdisciplinare), di Alitalia (Laboratorio interdisciplinare in strategie di configurazione del servizio di trasporto aereo), di Autostrade (Corso di Laboratorio di Progettazione e gestione della sicurezza delle gallerie autostradali), di ENEL (Laboratorio sul Mercato del settore elettrico), di FS (Laboratorio interdisciplinare su Alta Velocità/Alta Capacità Ferroviaria), di Engineering (I Corsi di Gestione delle risorse umane e di Gestione Aziendale), di Poste (Strategia e innovazione nei servizi e Logistica e impiantistica postale), di Telecom (Corso di Gestione dei progetti di innovazione, Moduli nei corsi di Economia e Organizzazione dei servizi), di Todini (Laboratorio su Controllo di gestione nelle imprese di costruzione), di Wind (Gestione dei progetti nei servizi).

Il successo tra gli studenti fu enorme. Gli allievi provenienti da corsi di studio differenti si ritrovarono in aule collocate presso le strutture aziendali con l’opportunità di “vivere”, già durante il periodo di formazione universitario, le dinamiche esistenti nelle Aziende. Queste, dal canto loro, furono entusiaste sia per l’esperienza stimolante derivante dal contatto con una vasta platea di studenti sia per la grande utilità che tale contesto offriva e manifestarono immediatamente l’intenzione di replicare l’impegno anche negli a.a. successivi.  

Il prof. Fabrizio Vestroni, Preside della Facoltà di Ingegneria di Sapienza dal 2007 al 2016, nel portare avanti il Progetto introdusse alcuni correttivi. Oltre a modificare la struttura della Governance del Progetto stesso, individuando in un Coordinatore universitario un elemento essenziale per la pianificazione annuale di tutte le attività, decise di trasformare i moduli offerti dalle Aziende in corsi in co-tutela. Di fatto, gli approfondimenti culturali ritenuti indispensabili per la preparazione degli allievi ingegneri che avevano generato, l’anno precedente, dei moduli didattici veri e propri, andavano ad inserirsi nei corsi istituzionali con una durata temporale ridotta, partendo dalle 2 ore (assimilabili ai classici seminari) per giungere alle 12-15 ore, quali corsi integrativi veri e propri. I corsi in co-tutela, opportunamente pubblicizzati nel sito web del Progetto, mantengono tuttora la peculiarità di essere fruibili da tutti gli allievi della Facoltà e non solo da quelli a cui è dedicato il corso che li ospita. La scelta fu condivisa dalle Aziende in quanto consentiva di coordinare al meglio le attività formative svolte dalle aziende con l’offerta didattica della Facoltà. Nel 2007 il Progetto Diamoci-Credito evolveva nel Progetto FIGI – Facoltà di Ingegneria & Grandi Imprese

Progetto FIGI – Facoltà di Ingegneria & Grandi Imprese

Il 2010, per effetto del riordino di Sapienza, la Facoltà di Ingegneria si divise e si formarono due Facoltà, quella di Ingegneria Civile e Industriale (ICI) e quella di Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica (I3S). Il Progetto FIGI, rimasto incardinato nella Facoltà ICI, assistette ad una modifica significativa della compagine delle Aziende partecipanti, ciò in conseguenza della migrazione delle Aziende operanti principalmente nell’area dell’Ingegneria dell’Informazione. La riduzione del numero delle Aziende non ebbe tuttavia impatti sulle attività in essere e queste proseguirono negli anni ininterrottamente, anche dopo l’avvicendamento nella presidenza di ICI del prof. Antonio D’Andrea con il prof. Vestroni avvenuta nel 2016. 

La Governance dei due Progetti, seppure modificata nel corso degli anni nella sua struttura, è stata sempre guidata da alcuni tra i massimi esponenti del mondo del lavoro che, avvicendandosi nel corso degli anni, con entusiasmo e nuove idee, lo hanno arricchito e fatto crescere: l’ing. Vito Gamberale, rappresentante di Autostrade, dal 2005 al 2008 ha avviato e sviluppato le attività formative svolte dalle Aziende, sponsorizzando tesi di laurea e associandole a periodi di tirocinio in Azienda; il dott. Michele Liberato, rappresentante di EMC2 Italia e Accenture, dal 2009 al 2012 ha profuso il suo impegno nel supportare tutte le iniziative che potessero favorire e agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro dei neo laureati, a partire dalla realizzazione del primo sito web del Progetto che ha consentito un collegamento diretto tra le Aziende FIGI e gli studenti; gli ingegneri Mauro Moretti e Michele Elia, rappresentanti di FS Italiane, rispettivamente dal 2013 al 2014 e dal 2015 al 2016 hanno intensificato le attività in favore della parità di genere in Ingegneria, sponsorizzando le immatricolazioni ai corsi di studio con più basso numero di iscritte; l’ing. Alessandro Focaracci, rappresentante di Prometeo Engineering, dal 2017 al 2020 ha promosso la valorizzazione delle competenze acquisite nell’ambito dei percorsi di ricerca e ha supportato tutte le iniziative per accrescere le possibilità di accesso ai dottorati di ricerca che, con lo status di “quasi” industriali, potevano essere fruiti non solo dai dipendenti delle Aziende ma soprattutto dai neo laureati specialisti/magistrali; l’ing. Alberto Tripi, rappresentante di Almaviva, nel palesare l’importanza di una nuova figura professionale dell’Ingegnere dell’Innovazione, dal 2021 ha promosso l’istituzione di un nuovo master, mirato  alla formazione di questa nuova figura, attivato in Sapienza nell’a.a. 2021-2022, supportandone le attività.

La lungimiranza di professori universitari e personalità del mondo del lavoro ha consentito di realizzare un Progetto di ampio respiro, ponte tra le distanze storicamente esistenti tra università e mondo del lavoro.  Oggi FIGI, con tutte le sue attività, è una realtà che consente una didattica flessibile e in grado di rispondere alle nuove sfide che gli ingegneri si trovano ad affrontare per rispondere alle esigenze della società, supporta la ricerca, anche fornendo temi da sviluppare nei corsi di dottorato di ricerca, è sensibile alle diversità, favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro dei neo laureati e dei dottori di ricerca.

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